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LA STORIA DEL CONVENTO di S.GIOVANNI DEI GELSI
IL MOVIMENTO FRANCESCANO NEL MOLISE E IL CONVENTO DI S. GIOVANNI DEI GELSI
Per comprendere l’avventura francescana, bella come una leggenda, esatta come una storia, bisogna rifarsi al Duecento. Nei primi tempi dello straordinario movimento religioso, suscitato da S. Francesco d’Assisi (1182-1226), le popolazioni del Molise dovettero conoscere i Frati Minori. Il prelato Giacomo da Vitrj, nella sua lettera dell’ottobre 1216, fa sapere: " i Frati Minori, per tutto l’anno, si recavano in Lombardia, Toscana, Puglia e Sicilia".
Qui il termine Puglia va inteso in largo senso e si estende anche al Molise. La pretesa di cronisti indulgenti a informazioni vaghe e incontrollate, o a tradizioni popolari tardive, di attribuire a S Francesco la fondazione di alcuni conventi nelle regioni della Puglia e del Molise, non trova riscontro nella realtà storica del Duecento. Stando alle fonti primarie del movimento francescano, si dovrà concludere che non vi sono elementi storici probativi per poter attribuire a S. Francesco tali fondazioni.
All’affermazione del movimento francescano in Puglia dette impulso vigoroso il passaggio del Santo, che sostò a Bari, passò per Gaeta sulla via Appia, visitò il Monte Gargano, probabilmente nell’anno 1222.A tale proposito ci si chiede se, in occasione del suo viaggio , S. Francesco sia passato per il Molise propriamente detto. In mancanza di veri documenti, la risposta è negativa. Stando alle fonti primarie della letteratura francescana nessun autore accenna in proposito al Molise; in seguito lo stesso Wadding, nei suoi annali, allorché tratta del viaggio di S. Francesco nella Campania e nella Puglia, mentre indica le cittadine che il Santo ha toccato, non indica alcuna località del Molise.
In una città di circa 60000 abitanti come Campobasso, l’esservi ben quattro conventi francescani non è cosa comune. Senza retorica o compiacenza deve riconoscersi almeno un motivo di simpatia che i cittadini di Campobasso nutrono per i figli di S. Francesco A render più suggestiva la constatazione è il fatto che tale simpatia risale attraverso i secoli alla fine del Duecento, quando vi era il convento di S.Francesco.
Nel primo ventennio del Quattrocento, I Frati Minori Osservanti presero dimora a S.Giovanni dei Gelsi. Posto sul declivio di una ubertosa collina, alla distanza di 1500 metri da Campobasso, era prima immerso in un bosco frondoso, poi vigilato da quattro gagliardi ed abbondanti cipressi. La fondazione del primo nucleo dell’edificio francescano fu avviata , qualche anno prima del 1418, dal B. Giovanni da Stroncone e continuata dal Vicario fr. Tommaso da Firenze. La costruzione andò a rilento, data la mentalità dei primi Frati Minori dell’Osservanza , e in particolare di fr. Tommaso che mal sopportava la costruzione di conventi , contentandosi di abitare in povere baracche. Comunque nell’anno 1442, il primo nucleo del convento S.Giovanni era un fatto compiuto. Sorgeva a destra dell’attuale chiesa, aveva poche celle, un modesto cortiletto un po’ carcerario.
Del conventino quattrocentesco sono rimaste tracce delle mura perimetrale e del piccolo atrio visibili dall’alto. Quando Giovanni da Stroncone venne a Campobasso, che cosa trovò sul posto dove doveva sorgere il conventino? Scrittori locali non sono d’accordo: c’è chi dice che vi era un monastero benedettino abbandonato, ma non sappiamo con quale fondamento; c’è chi pensa ad una masseria abbandonata, ma ignoriamo il punto d’appoggio di tale asserzione. In realtà dalla storia della Provincia Monastica di S.Angelo risulta che i primi Osservanti non hanno mai dedicato una chiesa o un convento a S.Giovanni Battista; se tale dedicazione la trovavano la mantenevano, ma essi da principio non l’hanno mai applicata.
Di conseguenza si può concludere che Giovanni da Stroncone quando avviò la fondazione del convento di S. Giovanni dei Gelsi dovette trovare sul posto almeno un’antica cappella dedicata a S. Giovanni Battista, e, accanto ad essa, fu costruito il primo nucleo del convento francescano.